Il campo magnetico della Terra
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Moto di cariche elettriche in un campo magnetico

 

 

Come è noto, il campo magnetico della Terra è molto simile a quello generato da un magnete rettilineo idealmente posizionato lungo un asse molto prossimo all'asse di rotazione della Terra.Le linee di forza di un tale campo non sono distribuite uniformemente nello spazio ma sono rappresentabili come in figura. Per comprendere la variazione che subisce la traiettoria di una particella carica, proveniente dallo spazio, in prossimità del campo magnetico terrestre è necessario conoscere alcuni concetti di elettromagnetismo.

Effetto specchio

Una carica elettrica che entra in un campo magnetico uniforme, in direzione non parallela alle sue linee di forza, subisce una forza espressa dalla relazione

nota come forza di Lorentz ,che dà origine ad una traiettoria  elicoidale, il cui raggio è dato dalla relazione  

a causa della conservazione della componente della velocità iniziale parallela alle linee di forza del campo magnetico.

 

Forza di Lorentz

Se, al contrario, il  campo magnetico non è uniforme,il raggio dell’orbita circolare (raggio di Larmor), si restringe ed il passo dell’elica si accorcia a causa di una componente della forza di Lorentz contraria alla direzione iniziale del moto. Tale componente, dopo aver ridotto a zero la componente della velocità parallela al campo, laddove l’intensità dello stesso è massima,ne produce l’inversione e la particella torna indietro, mantenendo lo stesso verso di rotazione.

La radiazione intrappolata

Le particelle cariche, ioni ed elettroni, provenienti dal Sole, possono essere intrappolate dal campo magnetico della Terra.  I loro moti sono molto elaborati, essendo la composizione simultanea di tre moti periodici:
1. Una veloce rotazione intorno alle linee di campo magnetico, in media migliaia di volte al secondo.
2. Un rimbalzo meno veloce avanti e indietro lungo le linee di campo che dura in media 1/10 di secondo.
3. Una lenta deriva intorno all’asse magnetico della Terra, da una linea di campo alla sua  vicina, che si trova alla stessa distanza dall’asse. In media il tempo per ruotare intorno alla Terra è di pochi minuti.

 

1.Rotazione  intorno alle linee di campo magnetico.
 Cariche di segno opposto si muovono in direzioni opposte: intorno ad una linea di campo uscente verso l’osservatore, gli ioni circolano in senso orario, gli elettroni in verso antiorario.

 

2. Rimbalzo tra i “punti speculari”
Mentre tali particelle ruotano intorno alla linea di campo, il centro della loro traiettoria circolare generalmente scivola lungo questa linea, creando una tipica traiettoria a spirale. Tuttavia, una particolare interazione produce una repulsione della particella che ruota a spirale dalle regioni a campo magnetico più forte, dove le linee di campo convergono. Poiché una particella viene  respinta mentre si muove  in una zona di maggior campo magnetico, il suo avanzamento lungo la linea di guida magnetica rallenta.
La sua velocità di scivolamento  infine arriva a zero ed allora si inverte, costringendo la  particella a rimbalzare indietro o essere “riflessa”.Senza questa specie di “riflessione”, gli ioni e gli elettroni non verrebbero intrappolati nella magnetosfera della Terra , ma seguirebbero le loro linee guida nell’atmosfera, dove essi verrebbero assorbiti e si perderebbero. Ciò che accade invece è che ogni volta che una particella intrappolata si avvicina alla Terra, esse viene respinta indietro e così viene confinata nella sezione più distante della linea di campo.

 

3. Deriva intorno alla Terra

In aggiunta alla rapida rotazione intorno alle linee di campo ed al moto di rimbalzo avanti e indietro, le particelle intrappolate subiscono anche un lento trascinamento, per cui esse saltano da una linea di campo ad un’altra prossima, simile all’originale ma leggermente spostata intorno all’asse magnetico della Terra. Visto dal polo Nord, uno ione positivo ruoterà gradualmente in verso orario, un elettrone in verso antiorario.

Comunque, in ogni momento, gli elettroni negativi si muovono in una direzione e gli ioni positivi nella direzione opposta, e si crea una corrente elettrica.
Fu proprio così che Singer nel 1957 propose di spiegare
 l’esistenza di una  corrente ad anello  durante le tempeste
 magnetiche.  

 

La corrente ad anello

Ma cosa si può dire sulle variazioni del magnetismo della Terra durante una tempesta magnetica?
In questo intervallo di tempo il campo magnetico osservato vicino all’equatore,  tutto intorno alla Terra, diventa  più debole di circa 0.5-1%. Ciò suggerisce che,in qualche modo, durante le tempeste, una forte corrente elettrica circonda  la Terra intorno al suo equatore. Gli scienziati la chiamarono “corrente ad anello”,ma nessuno aveva idea della distanza alla quale essa circolasse. La teoria di Alfvén suggeriva il modo in cui questa corrente potesse essere trasportata. Le particelle cariche, come gli ioni o gli elettroni, erano non solo guidati dalle linee di campo magnetico, ma appena essi  scivolavano lungo tali linee (più precisamente, muovendosi a spirale intorno ad esse), erano anche respinti dalle regioni dove il campo era più intenso.
Le tempeste magnetiche si originano da flussi insolitamente veloci nel vento solare, specialmente quelli  connessi con le macchie solari attive.
Il vento solare comprime le linee di campo magnetico di fronte ad esso sulla faccia illuminata della Terra e confina quelle linee in un cavità arrotondata.Dal lato opposto, sulla faccia non illuminata, lo stesso vento solare stira le linee di campo in una lunga coda magnetica e la cavità allora diventa un lungo cilindro

 

Le fasce di Van Allen

Nel 1958 i satelliti artificiali osservarono queste “cinture di radiazioni” intrappolate: non solo fasce temporanee associate alle tempeste magnetiche, ma caratteristiche permanenti dell’ambiente magnetico della Terra nello spazio. Nel 1959 questo ambiente venne chiamato “magnetosfera” da Torn Gold della Cornell University. Furono trovati due tipi di fasce.
Una
interna, piccola ma intensa fascia di protoni , risultò essere il prodotto secondario della radiazione cosmica, del diffuso fondo di particelle ad alta energia che sembrano riempire la nostra galassia.
Ma era la “fascia esterna” che conduceva la corrente ad anello, una cintura di ioni ed elettroni con moderata energia ma molto numerosi.
Come conseguenza della distanza tra  gli assi geografico 
e magnetico,la fascia interna raggiunge la sua quota minima 
di circa 250 km al di
sopra dell’oceano Atlantico al largo della costa brasiliana. Questa
anomalia del Sud Atlantico” occupa una regione attraverso la
quale passano frequentemente satelliti ad orbita bassa. Le 
particelle energetiche in questa zona possono essere una fonte 
di problemi per i satelliti e gli astronauti.
Recentemente è stata trovata una nuova fascia all’interno della prima fascia. Essa contiene nuclei pesanti (soprattutto ossigeno, ma anche azoto ed elio, e pochissimo carbonio) con energie inferiori e 50MeV.La sorgente di queste particelle sono i cosiddetti “raggi cosmici anomali” di origine interstellare.

Fasce di Van Allen

 

 

Per approfondimenti, consultare gli articoli allegati.

Ultima revisione :22/08/2002                         MAPPA